Campania Stories 2018 tra vino, vicoli e vulcano




Campania Stories 2018 

Raccontare dei vini campani è come scrivere una poesia. Un sorso di quei vini ricorda le strade trafficate di Spaccanapoli inebriate dal profumo di babà al rum, pizza e sfogliatelle, le rilassanti colline del beneventano, il magico spettacolo del Vesuvio, le eroiche vigne dell’isola d’Ischia o l’eleganza nobiliare della Reggia di Caserta. 

Specchio della sua regione il vino campano si celebra nell’appuntamento dell’anno: Campania Stories
La singolare manifestazione permette di svolgere, grazie ad una organizzazione competente e professionale, un tasting dedicato e completo delle aziende presenti sul territorio, da quelle storiche fino alle nuove nate.

La Campania, con le sue numerose Dop e Igp, interpreta l’anima della regione enologica e, più nello specifico, e penetra il cuore del territorio, descrivendo così l’intero panorama vitivinicolo campano. 

Proverbiale l’ospitalità partenopea a Palazzo Caracciolo, autorevole e storica residenza ottocentesca, nel cuore di Napoli, che ha accolto stampa e appassionati provenienti da tutto il mondo nei giorni dell’evento. 




Wine Tasting 

Descrivere l’enologia campana attraverso l’assaggio dei suoi vini è complesso ma interessante. Se si pensa che il territorio si estende dal massiccio e vulcanico Massico alla piana sorrentina si può immaginare la diversità della composizione del terreno, del microclima e dei vitigni stessi e per finire alla variabile dell’andamento stagionale che può rendere difficile la comprensione delle singole annate.
Più facile è citare solo le 5 macroaree che compongono il panorama vitivinicolo campano dividendolo in province:

Caserta con l’Alto Casertano, le Colline Caiatine -Terre del Volturno

Benevento con il Sannio

Avellino con l’Irpinia

Napoli con i Campi Flegrei, le Isole, Vesuvio e la Penisola Sorrentina

Salerno con la Costiera Amalfitana, Colli Salernitani e Picentinti e il Cilento 


Tra i miei assaggi

Polveri della Scarrupata, Terre del Volturno Bianco Igp 2016 - Nanni Copè
Fiano 85%, Asprinio 12%, Pallagrello bianco 3% - vol.13 % 
Identità campana espressa tutta in questo tipico blend. Gli autoctoni asprinio e pallagrello bianco danno verve al nobile fiano. Gli agrumi e il biancospino creano armonia con il fondo minerale mentre al gusto è decisamente sapido con un ritorno di pompelmo e di pesca bianca che chiudono in un finale lungo morbido ed equilibrato.


Fiano di Avellino, Fiano di Avellino 2017 Dop - Colli di Lapio
Fiano 100 % vol. 13.50 
Riconoscibilità. La zona classica ospita le vigne di un fiano con una forte personalità. E’ estate luminosa e profumata di fiori bianchi, cesti di pesche, nocciole ed erbe aromatiche. Calibrata al gusto è la nota sapida intrecciata da ritorni fruttati e floreali che si distendono lunghi ed equilibrati.


Pietracalda, Fiano di Avellino 2017 Dop - Feudi di San Gregorio
Fiano 100 % - vol. 13% 
Uve selezionate e batonage ne fanno un vino complesso. Affiorano subito ricordi di passeggiate tra campi di camomilla e fiori gialli. La sua aromaticità è agrumata e delicata. Succosa frutta dolce. Al gusto freschezza e mineralità bilanciano la lunga morbidezza.


Greco di Tufo, Greco di Tufo Dop 2017 - Villa Raiano
Greco 100% - vol. 13% 
Greco della zona classica e più vitata. L’onestà e la sua qualità migliore. All’olfatto netto è il fruttato di mela verde, pesca acerba, agrumi e mandorla verde. La mineralità racconta questo greco di Tufo assieme alla sua freschezza e sapidità gustativa. Chiusura equilibrata e balsamica.


Falerno Rosso, Falerno del Massico Rosso Dop 2013 - Villa Matilde
Aglianico e piccola percentuale di Piedirosso - vol. 13.50 % 
Vino antico quanto sorprendente. Esperienza e lavoro duro fanno di questo vino un esempio didattico. Frutta rossa matura, spezie dolci e tabacco arrivano decisi all’olfatto. Poi al sorso l’acidità e il tannino in equilibrio e il ritorno gradevole delle spezie lo restituiscono corretto e sincero.


Nero Né, Taurasi Dop 2013 - Il cancelliere
Aglianico 100% - vol. 14% 
Il Nero Nè è un esempio che i tannini scalpitanti del maschio aglianico si possono educare quando a placare la loro esuberanza è il tempo e la sosta in botti di slavonia. Arricchito di marmellata di prugna e ciliegie, di vaniglia, tabacco dolce e di cioccolato arriva in bottiglia dove al gusto si ritrova una piacevole sensazione tattile tra freschezza, tannicità e il suo tenore alcolico. Finale persistente.


Feudi Studi Candriano, Taurasi Dop 2013 - Feudi di San Gregorio
Aglianico 100% - vol. 14%
La linea Studi di Feudi riserva un aglianico di tutto rispetto. La peculiarità di questo vino è la sua persistenza sia nei profumi che al gusto. Equilibrio e tannino morbido svelano un lungo e selettivo lavoro in campo e in cantina. Non ci si improvvisa viticoltori, questo vitigno e questo vino lo dimostrano appieno.


Hamilton Riserva, Taurasi Riserva Dop 2008 - Di Meo
Aglianico 100% - vol.13.50 % 
Solo per chi sa attendere: è un vino fatto di tempo, lento e sicuro. La personalità esuberante della riserva, che dimora 4 lunghi anni tra capienti botti di legno e affinamento in bottiglia, eccede in confettura di prugne, ciliegie, fichi e carruba. Evoluto e maturo con un bouquet di rose e viole secche intrecciato con la vaniglia, cannella e pepe nero. Robusto ed equilibrato. Chiusura lunga e finale con ritorni di confettura di frutta rossa.






Nessun commento:

Posta un commento

Vino e Innovazione Tecnologica

La tecnologia non tiene lontano l'uomo dai grandi problemi della natura, ma lo costringe a studiarli più approfonditamente. (A. de Saint...